Esiste un itinerario vero e proprio che ci porta alla scoperta dei lupi, seguendo le loro tracce: sembra pensato per i più coraggiosi, ma in realtà ci vanno anche i bambini.
Ci sono weekend noiosi, quelli in cui non si ha la minima idea di dove andare. Giorni in cui l’unica alternativa sembra abbandonarsi al divano, soprattutto adesso che i primi freddi hanno iniziato a farsi sentire. E poi arriva quella vocina (che sia interiore o che sia del proprio figlio) che suggerisce di cercare qualcosa di diverso. Magari fuori città, magari sulle tracce dei lupi.
Ed è proprio qui che si accende una lampadina: nel Nord Italia esiste un itinerario che conduce nel cuore della natura, lungo il percorso seguito dai lupi per raggiungere i loro rifugi.
Questi animali non sono stati reintrodotti artificialmente, ma hanno ricominciato a popolare la zona in modo naturale negli anni ’90, quando le condizioni ambientali hanno permesso nuovamente la riproduzione. Così il grande predatore è tornato a vivere in piccoli branchi, lontano dall’uomo, nelle vallate alpine protette da due parchi naturali.
Il cosiddetto Anello del Lupo non è un nome di fantasia, bensì un vero trekking che si snoda tra il Parco delle Alpi Marittime e il Parco francese del Mercantour, seguendo le stesse vallate in cui questo predatore ha ripreso a vivere dagli anni ’90. La partenza è in Italia, a San Giacomo di Entracque, e già qui si entra subito nel vivo con il centro faunistico dove i lupi si possono osservare da vicino in sicurezza.
È una tappa che rende il percorso adatto anche alle famiglie con bambini, che altrimenti resterebbero delusi: lungo i sentieri, infatti, i lupi ci sono ma non si mostrano, grazie al loro fiuto eccezionale.
Il percorso completo misura circa 75 km ed è diviso in 10 tappe che collegano Italia e Francia, tra laghi, cascate, colli alpini e altitudini fino a 2400 metri. Sebbene questo possa scoraggiare, non serve essere trekker esperti, visto che le tappe possono essere scelte in base al livello di allenamento, e i dislivelli sono contenuti. Si può dormire nei rifugi o in tenda, ma nulla vieta di fermarsi a una sola tappa per vivere l’esperienza.
Il bello è che l’Anello del Lupo non è un trekking ‘teorico’: i centri faunistici di Entracque e Le Boréon permettono di ammirare i lupi da vicino e conoscere la loro storia attraverso attività interattive. Oltre a loro, il cammino regala incontri frequenti con camosci, marmotte e rapaci. In poche parole, è un viaggio che unisce natura, avventura e didattica, senza escludere nessuno. Forse stavolta è il caso di lasciare, almeno per un weekend, quel divano.
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